Così si è espresso a suo tempo Jen-Luc Godard riferendosi a La femme mariée, distribuito però con il titolo cambiato in Une femme mariée, poiché la censura, per dare il nulla osta, pretese il cambio dell’articolo, modificando così sostanzialmente il senso di un’opera che intende essere (e ci riesce benissimo: basta vederla, per comprenderlo) non un racconto su un personaggio immaginario e generico (su una donna), ma bensì un discorso ben articolato su una precisa e “specifica” componente della struttura sociale (la donna, appunto).