Nick Love è sconosciuto al grande pubblico, e invece è un cineasta tenace, capace di giocare con i generi con astuzia. Football Factory (2004), suo secondo film, lo ha fatto notare per la prima volta. Adattamento di un romanzo di culto di John King, ex hooligan diventato scrittore, si concentra, a Londra, su un turbolento tifoso del Chelsea impegnato ogni sabato nelle lotte di ordinaria violenza contro le fazioni avversarie. Trasferte, risse, sbornie, tutto d’un fiato, con la colonna sonora cockney-punk a base di Sham 69 e Libertines a scaldare gli animi. E l’escalation di violenza che ne consegue lascia a tratti sbigottiti. Nell’altra faccia della febbre a 90’ non c’è spazio per sentimenti o retoriche; ma solo per pugni e odio....