Gli orchestrali sono arrivati nella cappella del Duecento dove devono provare un concerto. Ci sarà anche la televisione e tutti si affannano a chiedere spiegazioni al direttore e al sindacalista, che indice uno sciopero contro l'autoritarismo del maestro. L'azione viene interrotta dalla demolizione di un muro: appena la nube di polvere si è dissolta le prove riprendono, ma il direttore inizia a fare un comizio in italiano e in tedesco. Meno visionario di altri film di Fellini, più propenso alla metafora politica (siamo nel pieno degli anni di piombo, poco dopo il sequestro Moro), il film conferma la grande abilità del regista nel proporre grandi affreschi collettivi.