Parma, 1962. Fabrizio, un giovane dell'alta borghesia, è preso da una serie di inquietudini personali e ideologiche. Ha una fidanzata, la borghesissima Clelia, con la quale però si lascia in fretta. Ha una mezza idea d'iscriversi al Pci, ma pure quella non sembra una soluzione. Ci sarebbe sempre la zia Gina, quella che viene da Milano, e con la quale ha una relazione. Ma pure questa dura poco. Il film è pieno di riferimenti letterari (da Stendhal, fino alla chiusa con un brano di Melville) e cinematografici (da Godard a Il fiume rosso di Howard Hawks), e soprattutto è uno dei pochissimi esempi di nouvelle vague nostrana. Probabilmente meglio questo Bertolucci "provinciale" e ribelle rispetto a quello più recente e cosmopolita.