Il film ripercorre, con una serie di flashback, la vita di Pu-Yi, l'ultimo imperatore della Cina: da fanciullo cui tutto era dovuto, essendo figlio del Cielo, a re fantoccio del "Manciukuo" in mano ai giapponesi, a prigioniero dei campi di rieducazione politica ai tempi di Mao, dopo un periodo passato in Siberia ostaggio dei russi. Fino alla anonima morte, avvenuta durante la rivoluzione culturale. Film biografico, che rasenta l'agiografia, è una superproduzione altamente spettacolare che è stata premiata con ben nove Oscar (miglior film, regia, sceneggiatura, fotografia di Storaro, montaggio, musica di David Byrne e Ryuchi Sakamoto, scenografia, costumi e sonoro). Ma è anche una meditazione sul cinema, sui sui rapporti con la storia e il sogno, fin dalla prima immagine del treno che arriva alla stazione..