A Città del Messico, Jaibo è il leader di una banda di giovani teppisti appena uscito dal riformatorio. Pedro è un teppista come lui, ma con qualche voglia di riscatto. E' il film più celebre del periodo messicano di Buñuel, palma d'oro a Cannes e modello ideale di ogni film sull'infanzia violata e di ogni regista del terzo mondo. Non c'è una sola scena patetica, non c'è un solo cedimento naturalista. Buñuel è sempre il vecchio, crudele surrealista di un tempo, un diagnostico dei mali della società tra i più lucidi che il cinema abbia mai avuto. Ancor oggi sconvolgente. Magistrale fotografia di Gabriel Figueroa, i cui estetismi sono temperati da Buñuel salvo poi scatenarsi in sequenze come quella del sogno di Paco....