Negli uffici dell'agenzia immobiliare Premiere Properties è arrivato Blake per fare un discorso chiaro ai quattro venditori. Vista la difficile situazione, il migliore verrà premiato con una Cadillac, il secondo riceverà un set di coltelli e gli altri due verranno licenziati. Quello che ha maggiori possibilità di arrivare alla Cadillac è Ricky, uno senza scrupoli, ma vincente. George è invece quasi rassegnato, anche se poi non arriva al punto di mettersi con Dave, che sta progettando di rubare dagli uffici una lista di possibili clienti per venderla a un'agenzia concorrente. Infine Shelley è disperato: ha una figlia all'ospedale e sa che non ce la farà mai. Poi la sede della compagnia viene effettivamente svaligiata e per tutti arriva la resa dei conti. Tratto da un lavoro teatrale di David Mamet, che ne cura anche la sceneggiatura, il film di Foley è un pezzo di teatro prestato al cinema. Questo non è necessariamente un motivo di debolezza: Mamet, infatti, quando non si dirige da sé, non è male. Foley inoltre sa far recitare al meglio i suoi attori, anche se la cosa gli era riuscita meglio sia in A distanza ravvicinata che in After Dark My Sweet. Qui gli attori sono tutti più che encomiabili; fatta eccezione per quel vanesio di Alec Badlwin il film è un ininterrotto scontro fra mostri sacri: da Arkin a Pacino a Lemmon. A salvare il film basta la loro presenza....